RITIRO 
                      DI CONSACRAZIONE ALLA MADONNA IN QUATTRO SETTIMANE
                    
                     
Prima 
                      settimana
 
Il 
                      mezzo più efficace per entrare nell'intimità 
                      e comunione perfetta con la Santissima Trinità è 
                      senza dubbio la presenza e l'intercessione di MARIA. 
                      Con Maria noi non contempliamo più Dio con i nostri 
                      occhi,per quanto purificati e redenti dalla Grazia(...che 
                      non è poco!) ma lo contempleremo con gli occhi di 
                      MARIA!!Non ameremo più Gesù col nostro cuore 
                      diviso,ma lo ameremo col Cuore e con l'Amore puro di Sua 
                      Madre,e così ogni altra cosa che offriremo a Gesù,la 
                      farà Maria in noi,e l'offerta sarà perfetta 
                      e in perfetta comunione con Lui perchè Gesù 
                      non guarderà più noi ma guarderà Sua 
                      Madre in noi!!
                      Questo è il miracolo della CONSACRAZIONE.
                      Maria,oltre che essere,giustamente,definita la "Sposa 
                      dello Spirito Santo" è in realtà la vera"Sposa 
                      di Cristo",perchè intimamente e misteriosamente 
                      unita al Figlio non solo da vincoli di maternità 
                      carnale,ma anche e soprattutto dalla Sua adesione e obbedienza 
                      purissima(perchè Lei è l'Immacolata) alla 
                      Parola e alla Volontà di Gesù.Ricordate Gv 
                      14,23:
                      <<Se uno mi ama,osserverà la mia parola e il 
                      Padre mio lo amerà 
                      e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui>>
                      Gesù ha preso dimora nel seno e nel Cuore della Purissima 
                      facendola Sua Sposa per sempre:
                      <<Tu sarai chiamata Mio conpiacimento e la tua terra,Sposata,
                      perchè il Signore si compiacerà di te...
                      ...come gioisce lo sposo per la sposa,così il tuo 
                      Dio gioirà per te>>(Is 62,4-5).
                      Con la Consacrazione a Maria,la Madonna vuole renderci come 
                      Lei:fratelli,sorelle,spose e madri del Suo Figlio
                      <<Chi compie la Volontà di Dio,costui è 
                      mio fratello,sorella e madre>>(Mc 3,35)
                      
                      Consacrarsi significa offrire tutte la nostra vita e il 
                      nostro essere a Maria,riconoscendoLa come Regina assoluta 
                      di tutto noi stessi,dei nostri beni spirituali e materiali,dandoLe 
                      pieno diritto di disporre di noi secondo la Sua Volontà,e 
                      rinunciando a noi stessi in tutto.
                      Seguiamo l'itinerario di consacrazione alla Madonna di san 
                      Luigi M.G.di Montfort composto da 4 settimane,meditando,discutendo 
                      e vivendo insieme l'argomento specifico di ogni settimana.
                      i 4 tempi sono divisi in:
                      1)Liberarsi dallo Spirito del mondo
                      2)Conoscere se stessi
                      3)Conoscere la S.Vergine Maria
                      4)Conoscere Gesù Cristo.
                      
                      iniziamo la nostra preparazione alla Consacrazione alla 
                      Vergine Maria vivendo in questa prima settimana l'impegno 
                      a 
                      
                      --------------------"Liberarsi dallo spirito 
                      del mondo"--------------
                      
                      Per giungere ad una vera ed efficace consacrazione,San Luigi 
                      M.G.di Montfort (autore del "Trattato della Vera Devozione 
                      a Maria" e del "Segreto di Maria") ci invita 
                      a fare luce e chiarezza sul mondo,sulle sue seduzioni,sulle 
                      sue mentalità e su noi stessi,creati ad immagine 
                      di Dio,infinitamente preziosi agli occhi Suoi,ma anche molto 
                      vulnerabili e facilmente condizionabili,quindi facili prede 
                      del "seduttore".
                      La mentalità del mondo è ciò che Gesù 
                      definisce "i desideri della carne",tutta quella 
                      zavorra di attaccamenti,desideri disordinati,sfasamento 
                      di valori e stoltezze terrene che ci impediscono di <<volare 
                      alto>>sulle vette della Grazia e della santità.
                      Quando intraprendiamo un serio cammino spirituale perchè 
                      per grazia abbiamo fatto esperienza dell'amore di Dio,siamo 
                      interiormente spinti a corrispondere a questo amore da Dio 
                      stesso che inizia a farci sentire nuove sensazioni attraverso 
                      doni di conversione,di contrizione dei nostri peccati passati,e 
                      anche attraverso doni "sensibili" come lacrime 
                      di gioia,più fervore nella preghiera,un nuovo atteggiamento 
                      di apertura verso Dio e verso il prossimo.
                      In questa fase spiritualmente forte i serpentelli dei vizi 
                      capitali presenti nel cuore di ognuno sono come assopiti,dormono,storditi 
                      da questo cambiamento e dalla Grazia di Dio che fà 
                      breccia sempre più.
                      Il padre dei serpentelli,il demonio,giustamente,non essendo 
                      molto contento della novità,prepara degli attacchi 
                      facendo leva su quei vizi verso i quali eravamo più 
                      tendenti,rincarando la dose per derubarci e spogliarci della 
                      Grazia ricevuta;e così scopriamo che il cammino di 
                      santità non è tutto "rose e fiori",ma 
                      irto di spine,di pietre aguzze e taglienti,proprio come 
                      il tragitto del Krizevàc!
                      Il Signore permette le nostre cadute perchè noi possiamo 
                      toccare con mano le nostre fragilità e la nostra 
                      miseria,e che senza di Lui non possiamo fare nulla.
                      Quante volte ci capita di "dimenticare"di essere 
                      figli di Dio,rivestìti di luce,per reindossare gli 
                      abiti dell'uomo vecchio,dell'uomo dominato dalle sue passioni?
                      Questo accade perchè lo spirito del mondo è 
                      ancora presente in noi,nonostante la nostra volontà 
                      di rinnovarci nell'amore del Padre e di corrispondere fedelmente 
                      alla Grazia.
                      Certo,la vita spirituale è opera di Dio,ma noi siamo 
                      i suoi collaboratori chiamati a rinnegare noi stessi e a 
                      portare dietro a Gesù la nostra croce,scoprire quali 
                      sono i nostri limiti,imparare ad accettarli con serenità,ma 
                      anche cercare di vincere quel difetto,quel peccato in particolare 
                      con l'aiuto dei sacramenti,della preghiera e del digiuno.
                      Il desiderio di comodità,il rifiutare le sofferenze,aver 
                      paura di soffrire,il desiderio della stima degli altri,il 
                      non voler essere da meno degli altri,l'autocompiacimento, 
                      l'orgoglio,il giudizio verso gli altri,il parlare troppo 
                      di frivolezze,l'attaccamento disordinato alle cose e alle 
                      persone,la ribellione di fronte a situazioni ingiuste,ecco,tutte 
                      questi e tanti altri serpentelli si annidano forse incoscientemente 
                      dentro di noi.
                      Ecco dove dobbiamo lavorare in questa settimana:lasciarci 
                      illuminare dallo Spirito Santo su ciò che ci tiene 
                      ancora schiavi,chiedere a Gesù che la Sua Parola 
                      che è Verità ci renda liberi dallo spirito 
                      del mondo che è in noi,e soprattutto lasciandoci 
                      guidare dalla nostra Mamma,permettendoLe di portare alla 
                      luce quelle ferite,quei traumi del passato che condizionano 
                      ancora la nostra vita facendoci fare scelte sbagliate,rendendoci 
                      sordi alla voce di Dio e incapaci di capire e di compiere 
                      la Sua Volontà.
                      Per aiutarci nella meditazione su questo argomento invito 
                      a leggere alcuni importanti passi della Sacra Scrittura:
                      1)Genesi 22,1-12 "il sacrificio di Isacco",chiedendo 
                      a Gesù quale Isacco,cioè quale attaccamento 
                      noi dobbiamo offrire e sacrificare a Lui.
                      2)Giovanni 3,1-21 "Gesù e Nicodemo",centrando 
                      l'attenzione sulla rinascita che esige Gesù come 
                      "conditio sine qua non" per entrare nel Regno 
                      di Dio 
                      3)Efesini 4,20-32; 5,1-20 "la vita nuova in Cristo" 
                      che ci propone san Paolo.
                      
                      Il Montfort,inoltre,raccomanda,per tutta la durata delle 
                      4 settimane,la recita,con il cuore e con fede,delle seguenti 
                      preghiere:
                      1)Vieni Spirito Creatore,
                      2)Litanie allo Spirito Santo,
                      3)La corona intera del Santo Rosario,
                      4)Litanie Lauretane,
                      5)Ave o stella del mare.
                      
                      Scavare dentro noi stessi e riportare alla luce le tenebre 
                      che si annidano dentro il cuore è sicuramente un 
                      lavoro molto faticoso e doloroso ma ricco di frutti e di 
                      benedizioni.Riscopriamo la Consacrazione non come una formula 
                      più o meno carica di sentimento,ma come un autentico 
                      progetto di vita,nell'impegno di collaborare seriamente,pur 
                      nei limiti della nostra fragilità umana,all'opera 
                      educatrice di Maria.
                      
                      Nel cammino di liberazione dallo spirito del mondo è 
                      opportuno offrire alla Madonna tutto ciò che facciamo,le 
                      preghiere,i digiuni,fioretti,il valore delle nostre opere 
                      stesse,tutto per le INTENZIONI di Maria.
                      So quanto sia difficile fare questo visto le urgenti necessità 
                      di preghiere per i nostri cari e per coloro che ne hanno 
                      bisogno,ma anche questo è una rinuncia che noi facciamo 
                      di noi stessi mettendoci completamente nelle braccia di 
                      Maria,in atto di totale abbandono alla Volontà di 
                      Dio.
                      E' un atto di coraggio e di fede che ci spinge a mettere 
                      da parte anche i nostri desideri più santi verso 
                      gli altri per la realizzazione dei progetti di Maria,gettando 
                      quell'unico obolo che ci rimane,cioè ciò che 
                      abbiamo di più caro,nel Cuore della Madonna,certi 
                      che si realizzerà la promessa di Gesù:
                      <<non c'è nessuno che abbia lasciato casa o 
                      fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa 
                      mia e del Vangelo,che non riceva già al presente 
                      cento volte tanto in case,fratelli,sorelle....>>(Mc 
                      10,29-30)
                      
                      La preparazione alla Consacrazione che stiamo vivendo in 
                      questa settimana ci pone di fronte l'impegno che esige un 
                      cammino del genere,unito anche ad una grande fiducia e pace,ricordandoci 
                      quelle che costituiscono le caratteristiche principali della 
                      Consacrazione:
                      la TOTALITA'
                      la PERENNITA'.
                      Per totalità si intende che a Maria dobbiamo donare 
                      tutto noi stessi,senza alcuna riserva,senza alcuna paura,affidandoci 
                      completamente a Lei,lasciandoci condurre per mano;
                      per perennità si intende che dobbiamo dare "per 
                      sempre",per tutta l'eternità.
                      La consacrazione a Maria non è"un di più"nel 
                      cammino spirituale,ma è il modo migliore di rispondere 
                      all'infinito Amore di Dio verso ciascuno di noi,una tappa 
                      fondamentale per chi vuol seguire con costanza il Signore 
                      Gesù.
                      Con Maria entriamo nel Cuore di Dio proprio per la relazione 
                      particolare che Ella ha con la Santissima Trinità:
                      Figlia del Padre,Madre del Figlio e Sposa dello Spirito 
                      Santo.
                      Ciò che Dio è per natura,Maria lo è 
                      per grazia.
                      E' importante sapere che la Consacrazione autentica non 
                      limita (come potrebbe sembrare) la nostra libertà,non 
                      ci rende passivi,non ci impedisce di realizzarci in pienezza,ma 
                      ci aiuta a guarire la sfera affettiva, sessuale, mentale, 
                      spirituale della nostra persona nella sua totalità,ricostruisce 
                      e riconcilia in noi l'immagine del padre e della madre che 
                      spesso è distorta a causa di traumi e ferite emozionali 
                      che abbiamo avuto nell'infanzia,ci aiuta a diventare come 
                      Dio ci ha pensato, autentici e liberi di esprimere ciò 
                      che siamo,nella Verità,senza paura.
                      Ecco che la consacrazione diventa un qualcosa di concreto,una 
                      rinascita dell'uomo nella vita in Dio.
                      Rinnegare e rinunciare a noi stessi non significa smettere 
                      di essere se stessi,ma significa rinunciare a ciò 
                      che ci impedisce di essere noi stessi:il peccato,la paura,i 
                      condizionamenti,la falsità,il rancore,i sensi di 
                      colpa... a questo dobbiamo rinunciare per vivere pienamente 
                      la Vita di gioia che Gesù è venuto a donarci.
                       
Seconda 
                      settimana
--------------CONOSCERE 
                      SE’ STESSI--------------
                      
Nel 
                      cammino di consacrazione, e nella vita spirituale, è 
                      importante conoscere bene noi stessi alla luce della Parola 
                      di Dio, per conoscere la Verità su ciò che 
                      Dio pensa di noi e su ciò che noi pensiamo di noi 
                      stessi.
La 
                      settimana scorsa abbiamo pregato Maria e lo Spirito Santo 
                      di illuminare e di rimuovere tutto ciò che in noi 
                      costituisce un impedimento alla grazia:i nostri attaccamenti,le 
                      paure.
In 
                      questa settimana vogliamo scoprire le cause profonde che 
                      ci spingono alla paura, alla chiusura, e vogliamo lasciar 
                      lavorare lo Spirito Santo presente in noi per portare alla 
                      luce l’interno del nostro cuore, e le motivazioni inconsce 
                      del nostro agire in bene o in male.
 
                    
Alla 
                      luce dello Spirito Santo,quando facciamo esperienza del 
                      Suo Amore,quando entriamo nel cuore della preghiera, scopriamo 
                      quanto grande sia la nostra miseria,quanto bisognosi di 
                      misericordia e di purificazione siamo.
Prendere 
                      consapevolezza dei nostri limiti, dei difetti, dei peccati, 
                      non deve scoraggiarci, ma, anzi, è un passo fondamentale 
                      nella crescita spirituale e, se ci lasciamo guidare dalla 
                      Madonna, ci predispone ad accogliere la grazia della Misericordia 
                      che ci salva.
Dobbiamo 
                      dar lode a Dio per come siamo,anche per i nostri limiti,Dio 
                      ci ama così come siamo,perché solo così 
                      Lui può riversare in noi il tesoro del Suo Amore;se 
                      fossimo perfetti non avremmo bisogno di Misericordia e di 
                      Salvezza!!
Il 
                      ritenersi indegni, scoraggiati, incapaci di rispondere alla 
                      grazia, sfiduciati, è un mezzo che il diavolo usa 
                      per allontanarci da Dio, per attaccare la nostra fede, per 
                      farci smettere di essere perseveranti.
Il 
                      demonio fa’ leva sui nostri peccati passati,sui limiti,sui 
                      difetti e sull’orgoglio della persona per accusarci davanti 
                      a Dio attraverso sensi di colpa che, a volte, rimangono 
                      anche dopo la confessione.
 
                    
Bisogna 
                      distinguere bene la differenza tra senso di colpa e senso 
                      di peccato.
--- 
                      Il senso di peccato è la consapevolezza, nella pace,di 
                      aver violato e tradito l’amore di Dio, e il dolore che ne 
                      deriva è accompagnato sempre 
- 
                      dalla fiducia nel perdono Divino,
- 
                      dal ritenersi serenamente incapaci di progredire senza il 
                      Suo aiuto,
- 
                      dalla speranza di ricominciare,
- 
                      dalla sensazione dell’abbraccio tenero di Maria che viene 
                      a consolarci e a versare il balsamo del Suo Amore sulle 
                      ferite che ha prodotto il peccato.
Il 
                      senso di peccato viene da Dio.
--- 
                      Il senso di colpa è il dolore diventato ossessione 
                      per aver offeso Dio, immaginare Dio come un giudice severo,arrabbiato 
                      per il nostro peccato, deluso irreversibilmente dal nostro 
                      comportamento.
Dolore 
                      accompagnato 
- 
                      dalla paura del giudizio di Dio,
- 
                      da dubbi sulla capacità di perdono di Dio,
- 
                      dalla sfiducia nella Misericordia di Dio,
- 
                      da scoraggiamento nel proseguire il cammino spirituale,
- 
                      dal sentire una voce dentro che ci rinfaccia continuamente 
                      quel peccato,
- 
                      da una mancanza di pace costante.
Il 
                      senso di colpa viene da Satana.
Leggiamo 
                      cosa ci dice in proposito il Signore nell’Apocalisse al 
                      cap.12,10-11:
“Allora 
                      udii una gran voce dal cielo che diceva: <<Ora si 
                      è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro 
                      Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è 
                      stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui 
                      che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma 
                      essi lo hanno vinto per mezzo del Sangue dell’Agnello e 
                      grazie alla testimonianza del loro martirio; poiché 
                      hanno disprezzato la vita fino a morire.>>”
Noi 
                      siamo i benedetti dal Padre,i prediletti.Con l’Amore del 
                      Padre e con il Sangue prezioso del Figlio dobbiamo vincere 
                      le tentazioni,respingere le accuse dell’accusatore e gettarci 
                      con fiducia fra le braccia di Gesù e Maria,e gioire 
                      della nostra debolezza,della nostra miseria,affinché 
                      possiamo sentire nel cuore la voce amorosa e rassicurante 
                      di Gesù che ci dice:”nella tua miseria e debolezza 
                      si manifesta la mia potenza.Non temere perché io 
                      ti amo e ti sostengo.”
Per 
                      conoscere bene noi stessi è necessario addentrarci, 
                      anche se in generale, nell'inconscio,nella psicologia, senza 
                      perdere però mai di vista il Faro della Parola di 
                      Dio, altrimenti si rischia di scindere fede e psicologia, 
                      quando invece l'aspetto spirituale, psicologico-intellettivo 
                      della persona costituiscono un tutt'uno.
In 
                      Isaia 43,4 il Signore dice ad ognuno di noi:
<<Tu 
                      sei prezioso ai miei occhi,perché sei degno di stima, 
                      e io ti amo>>
Ricordiamoci 
                      a memoria queste parole benedette!!
Ecco 
                      cosa pensa il Signore di noi! Egli ha stima di noi,ci ama 
                      come siamo,non c’è nessuna colpa e nessun peccato 
                      che possa offuscare l’Amore che Dio ha per noi.
Capite,amici,che 
                      la consapevolezza di questo Amore ci porta a scacciare ogni 
                      tentazione di sensi di colpa,di sentirci inadeguati, incapaci, 
                      depressi e tristi, perché il Signore ci nutre del 
                      Suo Amore. E’ il Suo Amore l’acqua viva che disseta, la 
                      vera luce che scalda e illumina, l’anelito più profondo 
                      dell’uomo, il suo desiderio di felicità!
Questo 
                      è un fatto reale, amici miei, che ha delle ripercussioni 
                      nella nostra vita quotidiana: quante volte sentiamo Dio 
                      lontano, o ci sentiamo carichi di pesi insopportabili, ci 
                      addossiamo croci che Dio non ci ha dato, ma che provengono 
                      da convinzioni sbagliate su noi stessi, o da sovrastrutture 
                      false create dal nostro inconscio per poterci adattare ad 
                      un mondo in cui non vali per quello che sei, ma per quello 
                      che fai, che produci, se sei“alla moda”, o per la capacità 
                      che hai di saper soddisfare le esigenze e le aspettative 
                      degli altri; e questa, a volte, è una mentalità 
                      molto presente nelle famiglie, che invece di essere le culle 
                      dell’amore incondizionato, scuole di carità, specchio 
                      della Misericordia di Dio, riflettono, purtroppo, la cultura 
                      avida del mondo, in cui il calcolo, l’interesse, l’egoismo 
                      sono gli idoli adorati ed osannati!
E 
                      così, sin da piccoli, il nostro “sé interiore”, 
                      poiché non può liberamente esprimere i suoi 
                      sentimenti, la propria vulnerabilità, la propria 
                      autenticità, per paura di non essere accettato dal 
                      mondo circostante, di non essere amato, di essere giudicato 
                      un “debole”, è costretto a creare un “falso sé”, 
                      con delle caratteristiche che corrispondono alle aspettative 
                      di chi, a sua volta, è entrato in questo diabolico 
                      meccanismo di schiavitù.
Il 
                      mondo è pieno di schiavi.
Forse 
                      inconsciamente lo siamo anche noi.
Se 
                      non amiamo è perché forse non abbiamo ricevuto 
                      amore da quelle figure portanti e fondamentali della nostra 
                      vita, allora le tenebre della falsità e le maschere 
                      del perbenismo rivestono il nostro cuore.
Ognuno 
                      dà quello che ha ricevuto. 
Se 
                      pensiamo che nella vita spirituale il Signore ci comanda 
                      di amare tutti,persino i nostri nemici,da dove prendiamo 
                      la forza, il coraggio e l'amore da dare? Ma sicuramente 
                      da Colui che ci nutre del Suo Amore! Cioè noi diamo 
                      agli altri quello che Gesù dà a noi.
Anche 
                      nella vita "psicologica", se così si può 
                      definire, è naturale dare ciò che abbiamo 
                      avuto.
Faccio 
                      un esempio:se nella nostra famiglia d'origine abbiamo respirato 
                      sempre un clima di giudizio,di critica,di insofferenza nei 
                      confronti degli altri, è normale che il nostro inconscio 
                      registra questi stati d'animo per manifestarli a momento 
                      opportuno e inopportuno,provocando sempre nella persona 
                      un senso di nervosismo, di irrequietezza, di malessere.
Il 
                      male fà sempre male a chi lo fà.
Quando 
                      il “falso sé” è in funzione, ci sentiamo vuoti.
Il 
                      “falso sé” è artificioso, superficiale, criticone, 
                      perfezionista.
Si 
                      obbliga ad essere quello che gli altri pensano che sia.
Dà 
                      amore a condizioni.
Copre, 
                      nasconde, nega i sentimenti.
Pensa 
                      che questo sia la normalità.
Il 
                      "sè stesso reale", invece, è quello 
                      in funzione quando siamo autentici, genuini, liberi dalle 
                      maschere.
Il 
                      "sè reale" è generoso, spontaneo 
                      (ma non impulsivo), comunicativo.
 
                      Sente la gioia e il dolore e può esprimere questi 
                      sentimenti.
 
                      Accetta i suoi sentimenti senza paura, senza giudicarli.
 
                      Sa giocare e divertirsi,è vulnerabile perchè 
                      è aperto e fiducioso
 
                      E' indulgente con sè stesso ma in maniera sana.
L’unica 
                      medicina che guarisce la falsità è la Verità, 
                      il Perdono e l’Amore di Dio.
La 
                      Verità è che Dio ci conosce profondamente, 
                      ci ama e ci accetta così come siamo, e vuole che 
                      siamo liberi, davanti a Lui e davanti agli uomini, di essere 
                      autentici, senza la paura di essere giudicati o di non essere 
                      amati.
La 
                      Verità su noi stessi ci porta a perdonare chi è 
                      stato causa delle nostre ferite.
La 
                      Verità su noi stessi ci porta ad amare in modo sano 
                      noi stessi e gli altri.
Ascoltiamo 
                      e facciamo risuonare profondamente nel nostro cuore queste 
                      parole del Signore:
<<Si 
                      dimentica forse una donna del suo bambino così da 
                      non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se 
                      queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò 
                      mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le 
                      tue mura sono sempre davanti a me>>
L’amore 
                      di Dio si riversa nel nostro cuore e viene a colmare quelle 
                      mancanze di amore,a sanare quelle ferite emozionali riportando 
                      un sano equilibrio di tutte le nostre facoltà,di 
                      tutta la nostra persona.
Dio 
                      viene a fare di noi delle creature nuove,salvate, redente.
Ecco 
                      chi siamo: SIAMO GLI AMATI DAL SIGNORE.
<<Se 
                      sapeste quanto vi amo piangereste di gioia!!>>, ci 
                      ricorda la Regina della Pace.
Ma 
                      certo!
Piangeremmo 
                      la nostra falsità,la nostra vita senza senso quando 
                      manca l’amore vero,piangeremmo dalla gioia di avere scoperto 
                      quanto è grande e folle l'Amore di Dio per noi, e 
                      il pianto è segno di guarigione,di intervento divino 
                      in noi,che abbatte gli alberi selvatici di tutto ciò 
                      che non è funzionale in noi,per edificare un giardino 
                      di grazia,di armonia,in cui gli alberi 
 
                      della fede,
 
                      della speranza,
della 
                      fiducia,
la 
                      libera espressione dei sentimenti,
il 
                      rispetto di ogni persona,
la 
                      flessibilità di criteri,
l’adattabilità 
                      ai cambiamenti,
la 
                      crescita psicologica e spirituale,
affondano 
                      le loro radici nell’amore di Dio e danno i loro frutti di 
                      pace e di sano equilibrio psicologico, emozionale, spirituale, 
                      e che, spesso, si riflettono anche sul nostro corpo.
<<Infine 
                      in noi sarà infuso uno spirito dall’alto;allora il 
                      deserto diventerà un giardino e il giardino (di prima) 
                      sarà considerato una selva>> (Isaia 32,15).
Amici,in 
                      questa settimana apriamo più che mai il cuore allo 
                      Spirito Santo,senza paura di ciò che succederà,delle 
                      ferite e dei ricordi dolorosi della nostra vita che riporterà 
                      alla luce,perché il Signore ci vuole toccare,ci vuole 
                      guarire oggi,in questo momento e vuole fare di noi dei testimoni 
                      autentici del Suo Amore,della Sua Pace,del Suo Perdono.
"Cari 
                      figli, anche oggi vi invito a vivere ancor più fortemente 
                      i miei messaggi nell’umiltà e nell’amore affinché 
                      lo Spirito Santo vi riempia con la sua grazia e forza. Solo 
                      così sarete testimoni della pace del perdono. Grazie 
                      per aver risposto alla mia chiamata." (Aprile 
                      2004)
 
Terza 
                      settimana
--------------Conoscere 
                      la Santa Vergine Maria------------
 
                    
“E’ 
                      per mezzo di Maria che Gesù Cristo è venuto 
                      al mondo, ed è ancora per mezzo di Lei che Egli deve 
                      regnare nel mondo” (dal trattato della Vera Devozione a 
                      Maria).
San 
                      Luigi M.G.di Montfort ci invita a conoscere il ruolo che 
                      Dio ha assegnato a Maria nella storia della salvezza e quindi 
                      anche nella nostra storia,come persone in cammino verso 
                      Dio.
                      Nelle settimane precedenti abbiamo preparato il terreno 
                      per il momento della semina,cioè per dare la possibilità 
                      al seminatore,lo Spirito Santo, di farci assimilare ed interiorizzare 
                      le Verità di fede a tal punto da segnare una svolta 
                      radicale nella nostra vita.
Anche 
                      conoscere gli ostacoli che, in noi, ci impediscono di fare 
                      un’esperienza di fede totale, è una grazia che dobbiamo 
                      chiedere alla Madonna, perché ce ne liberi e ci guarisca.
Comprendere 
                      e vivere Maria pienamente è uno dei doni più 
                      grandi che Gesù possa fare ad un’anima innamorata.
Con 
                      Maria entriamo nel Cuore del cristianesimo e di ogni devozione, 
                      con Maria siamo sicuri di non fare naufragio nella fede, 
                      con Maria abbracciamo il Cristo tutto intero, perché 
                      Lei è Madre del Suo corpo mistico. Maria è 
                      la fonte dell’Unità.
Perché 
                      Maria è così importante, addirittura essenziale 
                      per il nostro cammino di santità?
Ebbene, 
                      il Montfort, (nel suo “segreto di Maria”)ci dice che la 
                      santità è un dono, una grazia, che và 
                      di pari passo con il nostro impegno e la nostra volontà 
                      di essere santi.
Più 
                      noi rispondiamo ed accogliamo la grazia, più il Signore 
                      ce ne dà ancora, e di conseguenza più cresciamo 
                      in santità.
Per 
                      ottenere la grazia bisogna trovare Maria.
Eccone 
                      i motivi:
1)Solo 
                      Maria ha trovato grazia presso Dio.
<<Ti 
                      saluto, esulta Maria,piena di grazia, il Signore è 
                      con te>>. L’angelo del Signore ci rivela, con questo 
                      saluto, quanto Maria sia immersa nell’amore Trinitario.
2)Maria 
                      è Madre della grazia e Madre dei figli di Dio.
Gesù 
                      è la grazia fatta carne, la fonte di ogni grazia. 
                      Maria, avendo generato Cristo, capo dei fedeli, ha il compito 
                      di generare i cristiani, membra di questo capo.
3)Maria 
                      è piena di grazia
Gesù 
                      incarnandosi in Lei, ha racchiuso nel Suo Cuore Immacolato 
                      tutte le grazie.
4)Maria 
                      comunica la grazia.
Avendo 
                      Dio affidato a Maria ogni grazia racchiusa nella persona 
                      del Cristo,ne ha dato la facoltà di essere amministratrice, 
                      dispensatrice, comunicatrice delle virtù di Gesù 
                      Cristo e dei doni dello Spirito Santo.
Non 
                      c’è grazia che non passi attraverso Maria!
5)Maria 
                      è lo stampo vivente di Dio.
In 
                      Maria, Gesù è stato formato come uomo perfettamente:solo 
                      in Lei l’uomo può essere trasformato ad immagine 
                      perfetta del Figlio di Dio.
Voglio 
                      rendervi partecipi dell’eredità spirituale che il 
                      Santo di Montfort ci ha lasciato dandoci dei consigli molto 
                      attuali e concreti su come lasciare che Maria viva in noi.
                      Dice il Montfort che possiamo paragonare la Vera Devozione 
                      alla Vergine Maria, ad un albero:l’albero della vita.
                      Nel libro della Genesi il tentatore ha sedotto Adamo ed 
                      Eva invitandoli a mangiare il frutto dell’albero della conoscenza 
                      del bene e del male,che Dio aveva proibito mangiare,perché 
                      frutto che dà la morte;nel Nuovo Testamento, Dio 
                      ci invita a mangiare il Corpo di Gesù,frutto benedetto 
                      del seno di Maria, nuovo albero immacolato, albero della 
                      vita.
                      Per curare e far crescere l’albero della Vita in noi,il 
                      Montfort ce ne insegna le modalità:
1)Conta 
                      solo sull’aiuto materno di Maria.
“Piantato 
                      in un cuore fedele,l’albero della vita esige aria libera 
                      e rifiuta qualsiasi appoggio umano.Proprio perché 
                      piantato da Dio,non cerca e non si aggrappa alla creatura,che 
                      potrebbe impedirgli di alzarsi fino a Lui.Non è possibile 
                      sostenerlo,contando su sé stessi e sull’aiuto umano.Bisogna 
                      ricorrere a Maria e contare sul Suo aiuto materno.”
Abituarsi 
                      nelle difficoltà a rifugiarsi nella preghiera,nel 
                      Cuore della Vergine,per essere condotti da Lei in tutto.
                      2)Abbi cura e attenzione.
“L’anima 
                      in cui è piantato l’albero,come fa un buon giardiniere, 
                      deve continuamente impegnarsi a dedicargli ogni cura,deve 
                      farlo oggetto della sua abituale ricerca.”
Attingiamo 
                      spesso al tesoro della nostra esperienza con la Madonna,per 
                      poter ricordare che, anche quando non lo sappiamo o non 
                      ci pensiamo, Maria è vicina a noi in ogni momento.
3)Guarda 
                      di potare e troncare
“Occorre 
                      estirpare e sradicare i rovi e le spine che potrebbero soffocare 
                      l’albero e, col tempo, impedirgli di portare il suo frutto.E’ 
                      necessario potare con rinunce e mortificazioni.”
Una 
                      qualità della nostra Mamma che mi attira particolarmente 
                      è la Sua discrezione, la Sua umiltà e il Suo 
                      silenzio che tutto sa, e tutto conosce. Impariamo da Lei 
                      ad essere discreti anche noi,mortificando quelle tendenze 
                      o curiosità inutili che non edificano e non ci permettono 
                      di crescere.
4)Bada 
                      ai bruchi
“Sono 
                      l’amor proprio e la ricerca delle comodità. Mangiano 
                      le foglie verdi e rovinano l’albero, quando mette i fiori. 
                      L’amor proprio e l’amore filiale alla Madonna non vanno 
                      d’accordo.”
La 
                      vigilanza sui bruchi può impegnare tutta una vita.Una 
                      volta mi disse un sacerdote:<<L’amor proprio e l’orgoglio 
                      muoiono un quarto d’ora dopo di noi!!>>
Sono 
                      sicuro che la Vergine ci porterà gradatamente alla 
                      vittoria su noi stessi.
5)Temi 
                      il peccato
“Non 
                      lo devono sfiorare neanche i peccati veniali. Sono molto 
                      pericolosi se commessi con piena avvertenza.”
Quando 
                      il peccato veniale è generato non dalla nostra umana 
                      fragilità,ma da una sorta di piccola cattiveria,di 
                      superficialità,allora è in gioco il nostro 
                      amore per il Signore!
6)Devi 
                      innaffiare continuamente l’albero
“Con 
                      sante comunioni,con la partecipazione alla santa messa, 
                      con altre preghiere personali e comunitarie”.
La 
                      preghiera è l’ossigeno della nostra vita,l’acqua 
                      viva che nutre e alimenta l’albero della vita che è 
                      in noi.
7)Sii 
                      costante nel coltivarlo
“Non 
                      bisogna preoccuparsi se l’albero è scosso e agitato 
                      dal vento; è fatale che il vento delle tentazioni 
                      lo investa per cercare di sradicarlo e che le nevi ed il 
                      ghiaccio lo avvinghino per farlo morire: ciò significa 
                      che la vera devozione a Maria è molto combattuta 
                      e contraddetta.”
Il 
                      demonio cerca in tutti i modi, ovviamente, di ostacolare 
                      la consacrazione, ma non dobbiamo temere nè scoraggiarci: 
                      anzi,scacciare le tentazioni con la spada della Parola di 
                      Dio e lo scudo della fede, perché la nostra battaglia 
                      non è contro creature fatte di carne e sangue, ma 
                      contro gli spiriti del male, dominatori di questo mondo. 
                      ( Efesini 6,12)
Affidiamo 
                      alla Madonna la cura di questo albero spirituale, chiedendoLe 
                      il dono del discernimento e la docilità dello spirito 
                      per poter mettere in pratica questi santi insegnamenti.
Maria 
                      lavora in segreto a nostra insaputa”.
E’ 
                      tipico di Maria generare i figli di Dio nel silenzio, nel 
                      nascondimento e nella preghiera così come ha fatto 
                      con Gesù. 
Non 
                      tarderemo a veder nascere i primi frutti da questo meraviglioso 
                      albero, frutti di conversione profonda, di purificazione 
                      del cuore, una presenza intima di Maria e un conformarsi 
                      a Gesù sempre più.
Quando 
                      ci lasciamo trasformare da Maria diventiamo come Lei, obbedienti,in 
                      ascolto e disponibili alla Volontà di Dio.
Solo 
                      con Maria possiamo realizzare l’invito di Gesù a 
                      pregare incessantemente e ad essere perfetti come il Padre 
                      Suo, (invito impossibile a realizzarsi senza l’aiuto della 
                      Madonna) perché Maria è la “Donna Orante”, 
                      completamente docile alla Spirito Santo, e icona perfetta 
                      della Santissima Trinità.
Maria 
                      diventa il nostro Tempio in cui ci raccogliamo in preghiera 
                      e nel quale facciamo esperienza dell'incontro d'amore trasformante 
                      con il Signore.
Con 
                      Maria abbiamo, nei confronti di Dio un giusto equilibrio 
                      tra santo timore e fiducia filiale: riconoscersi nulla di 
                      fronte a Dio ma fissare gli occhi su di Lui con la speranza 
                      e la fiducia di bimbi verso il Papà.
In 
                      Maria Dio ci ha dato l’immagine di come noi dobbiamo essere 
                      e di come saremo:
 
Maria 
                      Vergine - Madre,
Immacolata,
Assunta 
                      in cielo
 
Che 
                      per noi significa:
 
pienamente 
                      disponibili a Dio (verginità)
capaci 
                      di vincere il male (immacolati)
destinati 
                      ad essere pienamente in Dio (assunti)
                      Voglio riportare qui una bellissima meditazione tratta dagli 
                      “Scritti Spirituali” di Chiara Lubich,fondatrice del movimento 
                      dell’opera di Maria,detto comunemente movimento dei focolari.
                      Sono entrata in chiesa un giorno
e 
                      con il cuore pieno di confidenza Gli chiesi:
<<Perché 
                      volesti rimanere sulla terra,
nella 
                      dolcissima Eucarestìa,
e 
                      non hai trovato,
Tu 
                      che sei Dio,
una 
                      forma per portarvi e lasciarvi anche Maria,
la 
                      Mamma di tutti noi che viaggiamo?>>
Nel 
                      silenzio sembrava rispondesse:
<<Non 
                      l’ho portata perché la voglio rivedere in te.
Anche 
                      se non siete immacolati,il mio amore vi verginizzerà.
E 
                      tu, voi,
aprite 
                      braccia e cuori di madri all’umanità,
che,come 
                      allora, ha sete del suo Dio
e 
                      della Madre di Lui.
A 
                      voi ora
lenire 
                      i dolori,le piaghe,
asciugare 
                      le lacrime.
Canta 
                      le litanie
e 
                      cerca di rispecchiarti in quelle.>>
                      A noi, adesso lasciare che 
                      Maria viva dolcemente nelle nostre anime per poter essere 
                      totalmente suoi, totalmente di Dio.
                      « Totus tuus, Maria! »
Quarta 
                      settimana
----------- 
                      CONOSCERE GESU’ CRISTO-----------
 
                    
Cari 
                      amici, eccoci arrivati all’ultima tappa del nostro cammino 
                      di preparazione alla Vera Consacrazione a Gesù Cristo 
                      per mezzo di Maria, del santo L.M.G.di Montfort.
In 
                      questa settimana mettiamo al centro della nostra meditazione 
                      la Persona Santissima di Gesù Cristo,chiedendo allo 
                      Spirito Santo e alla nostra Madre Maria di donarci quei 
                      lumi spirituali che ci permettono di capire, di comprendere, 
                      di accogliere nella mente e nel cuore il nostro Salvatore, 
                      la nostra Ragione di vita, la nostra Gioia fatta carne.
Riflettiamo 
                      insieme su come lo Spirito Santo investì, come fuoco 
                      vivo, gli apostoli nel cenacolo, dando loro la comprensione 
                      delle Scritture alla luce della Resurrezione del Signore, 
                      e il coraggio di una fede che non conosce paure e ostacoli.
<< 
                      La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?… 
...e 
                      voi chi dite che io sia?>> (Mt 16,14-15)
Di 
                      fronte alle risposte più svariate della gente, Pietro, 
                      il capo della Chiesa, si pronuncia:
<<Tu 
                      sei il Cristo,il Figlio del Dio Vivente>>!!!
Nonostante 
                      l’affermazione di questa sconvolgente Verità, il 
                      nostro Pietro, come al solito, non era cosciente di quello 
                      che diceva.
Non 
                      basta sapere la Verità delle cose per crederci veramente.
Non 
                      è bastato agli apostoli vedere il Signore, vederLo 
                      guarire i malati, risuscitare i morti, scacciare i demoni, 
                      vederLo rivestito di Gloria nella trasfigurazione e nemmeno 
                      vederLo risorto per credere pienamente e per dare la vita 
                      per il loro Maestro; anzi, molti di loro sono fuggiti di 
                      fronte alla follia della croce, alcuni Lo hanno rinnegato, 
                      altri, dopo la Sua morte, hanno ripreso le loro attività 
                      di prima, considerando l’incontro con Gesù come una 
                      parentesi onirica ma incomprensibile nella loro esistenza.
Mancava 
                      ancora l’azione dello Spirito.
Le 
                      parole e le vicende di Gesù riecheggiavano nei cuori 
                      dei discepoli come dei pezzi sparpagliati di un mosaico.
Era 
                      il tempo dell’ATTESA.
                      …E Maria, donna dell’attesa, “stabat”.
Era 
                      lì, ancora una volta, con la lanterna della speranza 
                      accesa,
che 
                      con la Sua tenerezza di Madre attirava all’Unità 
                      la Chiesa nascente e la preparava per il giorno dell’effusione 
                      e della “fusione”,
in 
                      cui ogni frammento di quel divino mosaico avrebbe occupato 
                      il suo posto, e il cui disegno finale avrebbe dato significato 
                      a tutti gli altri pezzi.
E 
                      puntualmente arrivò, impetuoso, come un esercito 
                      schierato a battaglia, la promessa del Maestro si era avverata, 
                      lo Spirito che dà la vita, quello stesso Spirito 
                      che aleggiava sulle acque della prima creazione, si riversa 
                      come una cascata in piena con tutta la Sua potenza nella 
                      seconda creazione, la perfetta, l’eterna, l’immortale: la 
                      Chiesa, gli eredi della promessa, i “figli nel Figlio”, 
                      i redenti.
In 
                      quel giorno il mondo è cambiato.
Tutto 
                      era chiaro ormai, le tenebre della paura erano fuggite di 
                      fronte allo splendore della Verità diventata esperienza.
La 
                      conoscenza di Cristo, non era più solo cognitiva, 
                      intellettiva, ma era diventata reale, che coinvolgeva mente 
                      e cuore, devastante ed edificante al tempo stesso.
Si 
                      delineava così, davanti agli occhi spirituali dei 
                      discepoli, la perfetta conoscenza del Cristo: la Sua vita 
                      vissuta, le Sue parole, il Suo Amore, tutto di Lui riviveva 
                      con forza in loro, ed essi si lasciavano librare dall’ebbrezza 
                      del Fuoco, trasportare nei luoghi più intimi dello 
                      Spirito, avvolti totalmente, compenetrati dolcemente dall’incandescenza 
                      della Sua Divina Persona.
L’azione 
                      e la potenza dello Spirito Santo fa’ rivivere Cristo in 
                      noi.
Il 
                      nostro itinerario di consacrazione raggiunge qui il suo 
                      culmine.
Lo 
                      Spirito Santo della Pentecoste, tanto desiderato e atteso 
                      con Maria, apre le menti e i cuori alla pienezza di grazia, 
                      alla vita interiore spirituale, alla Sapienza e alla conoscenza 
                      intima del Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di 
                      Dio, adorato negli splendori dell’eternità, incarnato 
                      e venuto in mezzo a noi come povero fra i poveri, per condividerne 
                      le miserie, elevandoci alla Sua dignità, illuminando 
                      con la Sua Luce di speranza il futuro oscuro dell’uomo, 
                      colorando d’eternità l’amore nostro.
L’Eterno 
                      Obbediente che si fa’ servo per amore viene a dimorare,ad 
                      abitare nel nostro cuore per renderci partecipi della Sua 
                      pienezza, della Sua Vita immortale, della Sua gioia immensa.
La 
                      consacrazione alla Madonna ci prepara all’incontro con il 
                      Signore, alla perfetta intimità con Lui, alla conoscenza 
                      piena e totale di Gesù.
La 
                      Vergine Maria è come un prisma che ci permette di 
                      vedere e di sentire le infinite sfaccettature dell’Amore 
                      di Dio e l’immensa varietà di colori della Sua Divina 
                      Luce.
Consacriamo 
                      tutto noi stessi, consacriamo anche le grazie che abbiamo 
                      ricevuto e che riceveremo (per non perderle), consacriamo 
                      a Maria l’amore che abbiamo verso Gesù, perché 
                      sia puro da ogni macchia e da ogni altro impedimento.
Durante 
                      questa settimana preghiamo e offriamo i nostri sacrifici 
                      a Gesù per Maria perché possiamo essere pieni 
                      di grazia e di Verità, e, come Maria, assaporare 
                      l’ebbrezza della libertà nella pienezza della nostra 
                      consacrazione.
Preghiamo 
                      l’Atto di consacrazione a Cristo per mezzo di Maria del 
                      Santo di Montfort. A confermare la nostra consacrazione 
                      offriamo la partecipazione della Santa Messa per questa 
                      intenzione, e, durante la Comunione al Corpo e Sangue del 
                      Signore, invochiamo e ringraziamo la Spirito Santo per averci 
                      guidato in questo cammino, per averci preparato a tale consacrazione, 
                      e pronunciamo con tutto il cuore una formula di consacrazione 
                      alla Madonna che lo Spirito ci suggerirà.
Con 
                      la gioia nel cuore cantiamo insieme il “Magnificat”, ringraziando 
                      il Signore per le grandi cose che in noi ha fatto, fa’ e 
                      farà!
                      Ogni nostra parola, azione, ogni pensiero, nella consacrazione 
                      a Maria, sarà nella piena libertà e nella 
                      perfetta adesione alla Volontà di Dio.
Come 
                      Maria. Per essere tutti suoi.
Per 
                      sempre.
A 
                      lode e gloria di Dio.